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Cittadinanza Digitale

Cittadinanza digitale e sicurezza nell’uso delle TIC

Essere cittadini significa imparare che non siamo né più né meno di chiunque altro. Significa esercitare quel doppio ruolo di diritto e dovere. Significa partecipare, dare un’opinione, cedere, chiedere conti, ma anche proporre e non aspettare che le iniziative vengano dall’esterno. Significa anche imparare a essere importanti per le altre persone e che le altre persone sono importanti per noi. E tale importanza si misura soprattutto in fatti capaci di garantire, non negare, il diritto a una vita dignitosa, un buon nome, la privacy delle persone e tutti gli altri diritti che si potrebbero riassumere in uno solo: il diritto di essere persone diverse e ugualmente valide.

Oggi convivenza e cittadinanza non sono vissute solo faccia a faccia, ma anche a distanza, mediate da più schermi. Gli schemi, insieme a Internet e al cyberspazio, sono i nuovi scenari della vita di oggi. Anche lì ci innamoriamo, lavoriamo, studiamo, viaggiamo, compriamo e, naturalmente, diventiamo più forti o più deboli come esseri umani. Ciò che viene fatto in questi spazi non è diverso da ciò che viene fatto al di fuori di essi. Non sono le tecnologie o gli strumenti che ci danno o ci tolgono il benessere. Sono le relazioni umane o disumane che stabiliamo.

È probabile, e anche auspicabile, che ciò che già esiste all’interno venga diffuso al di fuori del cyberspazio. Se così fosse, impareremmo ad abbattere i confini, ad avvicinarci a persone diverse e lontane, a costruire più poteri senza un centro, ad avere più strutture per esprimere la nostra opinione e non solo per ascoltare quella degli altri.

Cittadinanza digitale

Il concetto di cittadinanza digitale viene utilizzato per fare riferimento all’applicazione di diritti umani e diritti di cittadinanza alla società dell’informazione ma la sua definizione si può limitare a far riferimento a quelle nuove questioni relative ai diritti e ai doveri dei cittadini che sorgono nell’ambiente delle nuove tecnologie.

C’è anche un utilizzo meno rigoroso che si riferisce solo all’alfabetizzazione digitale dei cittadini, senza entrare in questioni etiche o legate al concetto di cittadinanza.

Così, la cittadinanza digitale inizia a proporsi la gestione di alcune regole o norme scritte sul comportamento e il buon uso di queste tecnologie e viene data sempre più importanza all’insegnamento di una cittadinanza responsabile, che ci aiuti a prevenire i rischi che possono derivare dall’uso quotidiano delle TIC, soprattutto per i bambini. Ci sono alcune realtà, come il cyberbullismo o il cyberbullismo, troppo pericolose per i bambini e gli adolescenti che utilizzano Internet.

Pertanto, la cittadinanza digitale è stata definita come le norme di comportamento che riguardano l’uso della tecnologia, sebbene il concetto stesso sia considerato nel processo di definizione permanente man mano che le possibilità della tecnologia evolvono.

Secondo le varie definizioni, esistono una serie di ambiti che normalmente rientrano nel concetto di cittadinanza digitale:

• Istruzione: apprendimento dell’uso delle TIC (alfabetizzazione e competenze digitali) e attraverso l’uso delle TIC;

• Accesso e partecipazione: presenza o non del digitale, diritto di accesso a Internet, democrazia elettronica.

L’istruzione per un uso sicuro di Internet è essenziale. Dopo diversi anni di esperienza, è ora necessario un nuovo impulso, che è quello di stabilirlo in modo curriculare in aula e di realizzare un orientamento verso la formazione di cittadini a pieno titolo e cittadini digitali. Da anni ormai, nelle scuole e non solo si lavora per l’informazione, la consapevolezza e la formazione all’uso sicuro di Internet, la telefonia mobile e i videogiochi.

Dobbiamo definire il contesto per l’apprendimento, che può essere fatto sia formalmente che in un contesto informale. Naturalmente, non sono aree esclusive, ma data l’importanza della questione, tutte le raccomandazioni puntano alla sua inclusione nel curriculum.

Identità digitale

L’identità digitale è l’insieme di informazioni pubblicate su Internet su di noi e che compone l’immagine che gli altri hanno di noi: dati personali, immagini, notizie, commenti, like, amici, hobby, ecc. Tutti questi dati ci descrivono su Internet ad altri e determinano la nostra reputazione digitale, ovvero l’opinione che gli altri hanno di noi su Internet.

Questa identità può essere costruita senza corrispondere esattamente alla realtà. Tuttavia, ciò che viene fatto con quell’identità digitale ha le sue conseguenze nel mondo reale e viceversa. L’identità digitale è la traduzione dell’identità fisica nel mondo online.

Verso una cittadinanza digitale attiva e responsabile

Prima i bambini usavano Internet e ora ci vivono buona parte della loro vita. Dobbiamo lavorare intensamente sull’educazione alla cittadinanza informatica.

È chiaro che, poiché la Rete ha acquisito maggiore importanza come ambiente di socializzazione e convivenza, diventa più evidente che i bambini e gli adolescenti saranno più autonomi e soggetti ai propri criteri che a i consigli che gli abbiamo servito. Pertanto, oltre ad informare le persone sulle situazioni di rischio e sulle misure preventive da adottare, dobbiamo aspirare a formare cittadini che siano in grado di godere dei propri diritti in collusione con i diritti degli altri.

Dietro questo approccio ci sono due imperativi:

• Concentrare l’azione sulle persone e sui loro atteggiamenti e non tanto sulle tecnologie che utilizzano. Dare priorità ad atteggiamenti e valori rispetto a concetti e procedure. Le persone prevalgono e le tecnologie cambiano.

• Considerare la sicurezza della rete come una condizione necessaria ma non sufficiente. L’obiettivo dello sviluppo integrale delle persone online deve andare oltre l’evitare di essere vittime di determinati pericoli per cercare lo sviluppo di capacità di cittadinanza basate su valori solidi e capacità di vita.

Cittadinanza e generazione digitale. Sfide

Aumentare la formazione dei cittadini nel nuovo contesto digitale presenta molte difficoltà.

La difficoltà di formare cittadini: Il dibattito è in strada. Senza entrare in valutazioni o cause, credo si possa affermare che esiste una percentuale di adolescenti più alta del desiderabile a cui mancano gli atteggiamenti ei valori civici necessari per esercitare la cittadinanza. Potremmo non essere in grado di trarre molto vantaggio dalle ricette utilizzate finora perché non hanno prodotto il risultato desiderabile.

• La realizzazione del concetto di cittadinanza digitale. È possibile che non siamo chiari su cosa significhi il concetto di cittadinanza digitale per le nuove generazioni, come si concretizzi. La vita online ha significato una rottura radicale con quanto sopra e, in questo contesto, sono stati creati in modo permanente nuovi codici e convenzioni. Il concetto di cittadinanza comprende alcuni valori universali che, accompagnati dalle necessarie competenze psicosociali e a seconda delle conoscenze e delle circostanze particolari, si traducono in procedure e atteggiamenti. Il concetto di cittadinanza può essere consensuale nella nostra società mentre viene definito quello di cittadinanza digitale. I vari studi sociologici hanno confermato il comportamento della società e la sua evoluzione, ma, tuttavia, stiamo ancora cercando di scoprire cosa fanno i nativi digitali su Internet e sappiamo poco o nulla perché. È difficile intervenire su ciò che non è ben noto e che ha indicatori di progresso difficili da ottenere.

• Nessun esempio, presenza o conoscenza. A differenza di altri contesti, nel cyberspazio mancano alcune armi fondamentali per l’istruzione, in questo caso i cyber cittadini. In ordine di importanza si possono citare almeno tre risorse su cui non possiamo contare:

• comportamento proprio da offrire come modello di ruolo

• la possibilità di presenza per guida, aiuto o intervento

• conoscenza del contesto

Senza che loro possano imparare dal nostro atteggiamento, senza poter essere lì per dare una mano o un rimprovero e con una completa ignoranza di cosa sia e cosa si faccia su Internet … sembra una missione molto complicata.

• Le diverse caratteristiche dell’ambiente. Un aspetto fondamentale per l’esercizio della cittadinanza è riconoscere e riconoscere l’altro come soggetto pieno di diritti e doveri. Inoltre è, sul piano già coercitivo, l’esistenza di limiti, di norme e leggi ben definite che facilitano la convivenza tutelando i nostri diritti e stabilendo le regole del gioco. Su Internet tutto questo è molto meno percepibile, più diffuso ed etereo: chi è l’altro? È davvero chi dice di essere? Qual è il limite? Sapranno che sono? Ne pagherò le conseguenze?… La cittadinanza è coinvolgimento, responsabilità, rispetto, cura dell’altro… La spersonalizzazione e l’anonimato non lo sono i migliori alleati della cittadinanza. La convivenza informatica è quindi più facilmente compromessa.Líneas de intervención para educar ciberciudadanos

Alla luce di quanto sopra, ci sono tre idee che vorrei evidenziare e che puntano più alla soluzione che al problema:

• Stimolare gli usi socialmente positivi di Internet perché aiutano a percepire l’ambiente come uno strumento di potere, partecipazione, incontro e intervento arricchente nella società. Creare dinamiche che canalizzano il sentimento di appartenenza al gruppo e la collaborazione attorno a questi usi può rappresentare un progresso straordinario.

• Posizionare i minori stessi come asse e elemento attivo delle dinamiche educative. Devono essere e sentirsi come motori del processo di costruzione della nuova cittadinanza, del proprio contesto online.

• Aumentare tra gli adulti la conoscenza degli attuali usi di Internet da parte dei giovani e delle applicazioni più diffuse. Per proteggere un minore da gravi pericoli su Internet, non è essenziale conoscere la tecnologia. Tuttavia, per educare un cyber-cittadino, è necessario conoscere gli usi sociali e la stessa realtà digitale.

Certo, la posta in gioco è grande, al culmine dei cambiamenti e delle opportunità che dobbiamo vivere. Ignorarlo è irresponsabile e affrontarlo con prontezza e determinazione è, senza dubbio, il miglior investimento per la nostra società immediata.

(Informazioni raccolta da Gobierno de Canarias, Consejería de Educación y Universidades)

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