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Il ripasso parte 2

L’importanza della revisione dei contenuti

Per fare in modo che un materiale resti nella memoria, non basta con leggerlo soltanto una volta. Oltre le tecniche di studio, il ripasso è fondamentale per ricordare quello che si visto in classe.

Alla fine del secolo XVIII, il psicologo tedesco Herman Ebbinghaus svolse variati studi sulla memoria e l’oblio, fornendo informazione significativa. Ebbinghaus fu in grado di verificare come la maggior parte delle conoscenze si dimenticano subito dopo l’apprendimento; in concreto: un’ora dopo si dimentica più della metà del materiale studiato, nove ore dopo fino al 60% e per ultimo, nel tempo di un mese si può dimenticare fino l’80%.

‘Il dimenticarsi’ si può capovolgere se si torna a consultare il materiale subito. Il ripasso rinforza le reti e connessioni neuronali che si formano quando si imparano nuovi argomenti e situa l’informazione nella memoria a lungo termine.

Vediamo alcuni consigli per ripassare in modo corretto il materiale studiato:

Riassumere dopo leggere:

Ripassare mentre si legge consiste in separare un tema in sotto temi e ogni volta che si è capito uno fare un riassunto.

Ad alta voce:

Ripetere ad alta voce quello che ricordi del materiale letto permetterà capire in quali punti devi insistere ancora.

Si può anche chiedere qualcuno di fare delle domande mentre si ripete.

In più volte:

Sia lo studio, sia il ripasso deve essere graduale. È sbagliato cercare di ripassare tutto in una sola volta.

Non al ripasso dell’ultimo momento:

Ripassare tutto prima di fare una verifica può provocare dubbi su qualcosa che si era già capita. Se è sorto qualche dubbio puntuale si può controllare solo quel dato. Quello che comunque non si è imparato prima, non verrà imparato minuti prima della prova.

È consigliabile ripassare al meno cinque volte il materiale. La frequenza dovrebbe essere all’ora di averlo visto, dopo qualche giorno, lasciare una pausa di qualche giorno più lunga e riprendere il materiale, così successivamente.

Il ripasso, oltre a fissare l’informazione, deve aiutare a capire la quantità di studio che serve fino ad arrivare ad  una comprensione totale.

Il cervello tende ad eliminare tutto quello che no è utile o che non utilizza. Quando studiamo per la prima volta, il cervello conserva qualcosa nella memoria a corto termine; ma se questa informazione non si utilizza, il cervello considera che non è utile e l’elimina per lasciare ‘spazio’ a informazione più rilevante.

Rinforzare l’informazione memorizzata

Quando si fa un ripasso si ritorna all’informazione, dunque si utilizza, si aggiornano le conoscenze, si approfondisce l’interiorizzazione e si rinforza il ricordo.

E così che il cervello passa a considerare quelli ricordi ‘forti’ e li trapassa alla memoria a lungo termine per conservarli. Così l’informazione si può utilizzare ogni volta che sia necessario.

In questo grafico possiamo osservare la differenza nella curva del ‘dimenticare’ tra ripassare e non farlo, stabilita da Ebbinghaus.

In rosso puoi vedere cosa si mantiene nella memoria senza ripasso e in verde come l’informazione viene ricordata ogni volta con ogni ripasso.

Si può anche dedurre, analizzando la prima linea verde, come il ripasso di un solo giorno migliora quello ricordato ma anche come quest’informazione non dura a lungo. E come ogni volta che si ritiene meglio l’informazione con i successivi ripassi.

Cosa e come ripassare

Si deve iniziare creando materiale proprio partendo dal originale, elaborando riassunti, creando schemi o mappe,…

Riprodurre il materiale:

Una volta elaborato questo materiale si può cercare di riprodurlo senza più guardare o guardando solo quando abbiamo dei dubbi e non riusciamo a continuare. Quando si ha finito si può controllare gli errori che sono stati fatti e cercare di ricordargli per evitargli di nuovo.

Se gli errori persistono, probabilmente si tratti di un problema di comprensione e dunque è consigliabile tornare all’originale e rifare la parte dove si sbaglia per arrivare a capirla perfettamente.

Questo è un metodo ideale per gli studenti con un profilo di apprendimento visuale e ai quali piace scrivere o disegnare. E si consiglia di utilizzare nei ripassi iniziali per aiutare a consolidare le conoscenze.

In contra di questo metodo possiamo dire che prende più tempo e dunque non è fattibile quando la verifica è vicina.

Ripetere ad alta voce:

Ripetere come se qualcuno ti dovesse ascoltare aiuta a controllare gli errori. Fare l’esposizione camminando, movendo le mani, enfatizzando alcuni punti, aiuterà a ritenere meglio l’informazione.

Nelle prime ripetizioni si può guardare gli appunti ma l’obiettivo è riuscire a ripetere tutto senza dover guardare.

In effetti, avere la necessità o meno di guardare le note può servire come misura del progresso. Si avrà sempre meno bisogno delle note perché verrà conservata più informazioni.

Questa tecnica di revisione aiuterà a dare una struttura al contenuto perché, per spiegare qualcosa, i concetti devono essere sistematizzati prima nella testa.

Questo è un metodo ideale per studenti con profilo di apprendimento uditivo, ovvero quelli che imparano meglio ascoltando e parlando.

Si può persino fare una registrazione per riascoltarla e ripassare di nuovo i contenuti.

È possibile che all’inizio sia difficile concentrarsi e provochi dei blocchi che facciano perdere tempo, dunque, si consiglia di ripetere in luoghi tranquilli, silenziosi e senza distrazioni.

Rivedi con flashcard:

Le flashcard sono particolarmente utili per memorizzare e rivedere il vocabolario, le definizioni, le formule …

Oltre a cercare di ricordare una formula o il significato di una parola, ad esempio, si deve cercare di ricordare tutto il possibile sul concetto relazionato per poi controllare che non si è dimenticato nulla o che non sono stati commessi errori.

Già il fatto di dover elaborare le flashcard permetterà di ripassare, ma il fatto di avere uno spazio limitato obbligherà a fare una selezione e sintetizzare l’informazione più importante.

Inoltre, le flashcard si possono trasportare facilmente e utilizzarle per il ripasso in differenti momenti.

Forse uno svantaggio di questa tecnica è che, anche qui serve invertire del tempo nel preparare le flashcard.

Ripassare facendo simulazioni di prova o verifiche:

In questo modo, mentre si rivede ciò che si è imparato, si può valutare i progressi in basse al punteggio ottenuto in ogni test.

Le risposte sbagliate consentono di vedere chiaramente cosa è necessario memorizzare meglio o quali concetti è necessario rivedere.

Fare simulazioni di prove, inoltre, prepara mentalmente per il giorno della prova. Così gli studenti si troveranno ad affrontare una situazione più famigliare perché avranno già risposto a diversi test e potrebbero persino trovare delle domandi simili (o uguali).

Se no si dispone di simulazioni di prove si può pensare di scrivere le proprie domande, immaginando in che modo potrebbero chiedere quell’informazione il giorno della verifica. Si possono scrivere le domande che ci vengono in mente e indicare dove si trova la risposta. Dopo aver risposto alle domande si deve però contrastare l’informazione con il materiale che si era elaborato. 

Ripasso-lettura:

Questo metodo consiste semplicemente in rileggere quello che si è studiato per rinforzare il ricordo, utilizzando soltanto i riassunti elaborati. È una soluzione per le giornate dove si è stanco mentalmente ma sicuramente non è così efficace come il resto di tecniche sopracitate. Si può anche combinare con altre tecniche più attive.

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