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Ripensare la figura del docente come coach

PARTE 1.

Nei nuovi scenari educativi gli insegnanti ci troviamo a dover ripensare al nostro ruolo nell’aula. I continui cambiamenti e le recenti ricerche scientifiche sull’apprendimento e sul cervello, ci chiedono di passare dall’insegnamento focalizzato su ciò che trasmette il maestro, al mettere focus sul cervello dei nostri studenti che imparano, dovendo concentrarci ora nel come creare le condizioni perché questo accada.

Nello stesso modo, e correlativamente, dobbiamo chiederci quale sono gli apporti del sistema educativo al sistema sociale e culturale. La risposta, in questo caso, è semplice: il sistema educativo genera un prodotto chiaro, anche se certe volte non viene ben definito: l’uomo educato, ciò, allievi che hanno imparato valori, abitudini e conoscenze che fanno parte della cultura dei nostri tempi.

Precisamente queste interazioni fra sistema educativo  e sistema sociale sono quelle che generano dei cambiamenti, portando alla modifica stessa della struttura educativa come conseguenza di uno squilibrio società-scuola.

Per riconquistare un equilibrio allora è necessario progettare una scuola dinamica con un paradigma diverso da quello che finora abbiamo adottato.

Nel aula dinamica, studenti e docenti partecipano insieme nel processo d’apprendimento.

Il seguente grafico ci mostra la differenza fra l’aula classica e quella dinamica, nella quale alunni e docenti partecipano nel processo d’apprendimento considerano vivamente l’intorno.

Nell’aula classica la lezione frontale si sviluppa con il docente al centro che trasmette informazione mentre gli studenti ascoltano. Si crea così un sistema di insegnamento rigido, nel quale lo studente viene considerato un ricettore passivo di informazione. Nell’aula dinamica, aula attiva, si implementano diverse metodologie per stimolare gli studenti mettendoli al centro del processo d’apprendimento, si da valore all’intorno, ai singoli potenziali degli alunni e il docente fa parte di quella sinergia di gruppo.

Partendo della progettazioni dello spazio possiamo accorgerci che la dinamica della didattica deve essere anche strutturata in modo creativo per poter dare forma a un approccio innovativo ed efficace, offrendo ai protagonista dell’apprendimento (gli studenti) la possibilità di mettersi in contatto con una realtà che accompagni le loro esigenze e che possa guidarli nel loro progetto di vita.

Fra tante ipotesi, la figura del docente come coach, si profila come la figura più adeguata a questo tipo di sistema: aperto, interattivo e di dialogo.

Chi è un coach e cosa fa?

Il Coach è colui che veicola una persona o un team di persone da un luogo iniziale di partenza verso un punto di arrivo desiderato.

Il compito di un Coach è aiutare ad individuare le risorse utili per il raggiungimento degli obiettivi, riducendo al minimo tutte le possibili interferenze interne, intesse come stress, demotivazione ed esterne, clima tesso nell’aula che possono influire negativamente sulla performance finale.

Il Coach accompagna durante il suo viaggio aiutando a:

  • Elaborare un piano di azione
  • Mantenersi focalizzato verso gli obiettivi
  • Mantenere la costanza delle azioni
  • Definire obiettivi
  • Massimizzare la creatività
  • Stimolare una maggior flessibilità mentale e adattabilità al cambiamento
  • Rinforza l’autostima
  • Migliora le relazioni interpersonali
  • Aiuta a gestire i tempi, e riduce lo stress
  • Ci aiuta a essere motivati
  • Aumenta il benessere 
  • Stimola lo sviluppo personale 
  • Migliora l’auto conoscenza, auto riflessione e l’intelligenza emotiva.

Il coaching nell’ambito dell’educazione non si basa nelle istruzioni direttive da parte del coach, ma aiuta a creare le condizioni appropriate per imparare e crescere.

Possibilmente, uno dei cambi più importanti che può apportare il coaching nell’aula è questa metodologia d’insegnamento che permette, come abbiamo accennato prima,  creare le condizioni ideali per crescere.

Il docente crede che vengano dagli studenti le risposte per concludere con successo qualunque processo d’apprendimento, è risulta così una metodologia esperienziale, nella quale tanto docenti come allievi trovano delle soluzioni attraverso la propria auto riflessione.

Il coaching lascia da parte le barriere che possono imporre le credenze limitanti; e collega meglio gli individui con  il qui e l’ora per poter centrarli in un punto di partenza verso i nuovi apprendimenti.

El coaching si centra nel dialogo (chiamato il metodo socratico) fra gli attori e favorisce  lo sviluppo di abilità specifiche, da qua l’importanza dell’ascolto attivo che vedremo nei prossimi moduli.

“Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare.”
Socrate

Ai professori ci aiuta a conoscere i nostri errori e in questo contesto poter modificarli. Con questa consapevolezza si è più adeguati per creare intorni educativi e strategie nell’aula che arricchiscono il percorso degli studenti che formano parte del gruppo.

Nel rapporto  professore-  alunno, l’insegnante facilita l’autoapprendimento, per cui accompagna nel processo educativo, e questo accompagnamento, questa guida gentile e paziente è l’essenza del docente coach. L’obiettivo è lo sviluppo olistico dello studente, ciò che comprende tutti gli ambienti della sua esistenza. Per questo gli educatore in quest’ottica dobbiamo acquisire  tecniche e strategie di crescita personale, la gestione delle abilità di comunicazione, proporre soluzioni creative dei conflitti e essere esperti del dominio emotivo;  serve una formazione aperta all’introspezione per poter guardare nel nostro interiore e poter dare risposte a un ventaglio di domande come: Che tipo di docente sono ? Qual è il mio ruolo? Quale sono i miei punti forti come docente? Qual è il mio atteggiamento nell’aula?

Dare risposte a queste domande, suppone un cambio nel nostro atteggiamento, reinventandoci  come docenti e persone. Questa nuova avventura passa per la convinzione, per la vocazione, per la consapevolezza  e la responsabilità che abbiamo come adulti significativi nella vita di generazioni che rappresenteranno il futuro.

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